La viticoltura emiliana affonda nella storia le sue radici di tradizione e vocazionalità e offre una ricchezza di vini che accompagnano e completano i capolavori gastronomici locali. Scopri l’Emilia, terra ricca e generosa per la produzione vinicola che da Piacenza a Reggio Emilia, passando per Parma, regala tesori nascosti.

COLLI PIACENTINI

La viticoltura piacentina affonda le sue radici in epoche remote tra il X e VII secolo a.C. 

Quattro sono i prìncipi della viticoltura piacentina: Barbera e Croatina a bacca rossa, per la produzione del Gutturnio DOP, il principale vino rosso piacentino, Malvasia di Candia Aromatica per il bianco aromatico Colli Piacentini DOP Malvasia e Ortrugo, vitigno autoctono per il fresco Ortrugo dei Colli Piacentini DOP

La viticoltura piacentina copre oggi circa 5.000 ettari coltivati di territorio collinare caratterizzato da un’orografia molto variabile e da un’ampia gamma di suoli coltivati a vite, da molto argillosi a franco-limosi, da fortemente calcarei e alcalini a decarbonatati e sub-acidi; tutto questo contribuisce a rendere le colline del Piacentino un territorio interessante per la viticoltura, dal quale possono emergere nicchie di vocazionalità per un particolare vitigno o una particolare tipologia di vino.

La denominazione di origine controllata dei vini “Colli Piacentini” deve obbligatoriamente seguita da una delle seguenti menzioni o dal riferimento al nome di uno dei seguenti vitigni:

  1. Monterosso Val d’Arda (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  2. Trebbianino Val Trebbia (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  3. Valnure (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  4. Barbera (anche nella tipologia frizzante);
  5. Bonarda (anche nella tipologia frizzante);
  6. Malvasia (anche nella tipologia frizzante, spumante e passito);
  7. Pinot grigio (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  8. Pinot nero (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  9. Sauvignon (anche nella tipologia frizzante);
  10. Cabernet Sauvignon;
  11. Chardonnay (anche nella tipologia frizzante e spumante);
  12. Novello;
  13. Vin Santo;
  14. Vin Santo di Vigoleno.

Il Gutturnio è senza dubbio il principale vino rosso piacentino prodotto nelle tipologie Frizzante, Superiore e Riserva. Ottenuto dall’uvaggio di uve Barbera e Croatina, la zona di produzione è completamente collinare e attraversa da ovest a est tutto il territorio piacentino. Il nome Gutturnio deriva da “Gutturnium”, una coppa d’argento in uso ai romani che fu ritrovata tra le sabbie del Po nel 1878. 

I vini a denominazione di origine controllata “Gutturnio” devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti aventi la seguente composizione ampelografica: Barbera (dal 55 al 70%), Croatina (localmente detta Bonarda) dal 30 al 45%. Il Gutturnio DOC Colli Piacentini viene prodotto in una delle seguenti versioni: frizzante, Superiore, Classico Superiore, Riserva, Classico Riserva. Le tipologie Superiore e Riserva possono invecchiare per anni, migliorando le proprie caratteristiche organolettiche. La tipologia Riserva deve sostare per almeno sei mesi in botti di legno e deve essere commercializzata dopo due anni dalla vendemmia. La dicitura Classico, presente su alcune bottiglie nella versione “fermo”, identifica un vino prodotto nei comprensori storici della Denominazione di Origine Controllata.

Tradizionalmente prodotto nella tipologia frizzante, prende il nome dal vitigno autoctono ed è il vino a bacca bianca tra i più diffusi sui Colli Piacentini. L’Ortrugo può essere anche Spumante, mentre la versione ferma è molto rara.

Da sempre coltivato e utilizzato come uva da taglio, è solo a partire dagli anni Settanta che inizia a essere vinificato in purezza diventando in poco tempo il bianco più diffuso.  Le prime menzioni risalgono al 1818, citato come “altruga”, espressione dialettale che significa “altra uva”, proprio per essere tradizionalmente vinificato insieme con altri vitigni. 

Dal profumo delicato, è un vino beverino che ben si abbina alla locale gastronomia; è ottimo come aperitivo o come vino da tutto pasto, si abbina ad antipasti magri, paste asciutte e risotti con salse e verdura.

COLLI DI PARMA

La storia della viticoltura dei Colli di Parma risale all’epoca napoleonica e prosegue fino ad oggi con la coltivazione di quattro vitigni storici: Malvasia di Candia Aromatica e Sauvignon Blanc a bacca bianca, Barbera e Bonarda, a bacca rossa. La fascia più vocata per la produzione vinicola parmense comprende i terreni tra il fiume Enza a est e il torrente Stirone a ovest, con un’altitudine fra i 200 egli 800 metri sul livello del mare.

La denominazione di origine controllata “Colli di Parma” è riservata ai vini che rispondono alla condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
“Colli di Parma” rosso (anche nella tipologia frizzante);
“Colli di Parma” Malvasia (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Parma” Sauvignon (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Parma” Chardonnay (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Parma” Pinot Bianco (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Parma” Pinot Grigio (anche nelle tipologie frizzante);
“Colli di Parma” Spumante;
“Colli di Parma” Pinot nero;
“Colli di Parma” Merlot;
“Colli di Parma” Cabernet Franc;
“Colli di Parma” Cabernet Sauvignon;
“Colli di Parma” Barbera (anche nelle tipologie frizzante);
“Colli di Parma” Bonarda (anche nelle tipologie frizzante);
“Colli di Parma” Lambrusco (anche nelle tipologie frizzante).

REGGIANO

La viticoltura reggiana risale all’epoca romana, come si evince dai mosaici del I secolo a.C. conservati presso i Musei Civici di Reggio Emilia. Il Lambrusco è senza dubbio il vitigno principe in quest’area. Nella denominazione Reggiano Lambrusco sono presenti diverse varietà di Lambrusco appartenenti alla famiglia dei Lambruschi, quali Lambrusco Salamino, Maestri, Oliva, Sorbara, Marani, Grasparossa, Montericco, Viadanese, Barghi.
Non vanno tuttavia dimenticate varietà, come l’aromatica Malvasia di Candia e l’autoctona Spergola, che producono vini eccellenti e distintivi nella denominazione Colli di Scandiano e di Canossa.

La denominazione di origine controllata “Reggiano” è riservata ai vini e ai mosti parzialmente
fermentati che rispondono alle condizioni ed ai requisiti del disciplinare di produzione dei vini DOC Reggiano per le seguenti tipologie:
“Reggiano” Lambrusco (anche frizzante e spumante);
“Reggiano” Lambrusco Salamino (anche frizzante);
“Reggiano” Rosso (anche frizzante);
“Reggiano” Bianco spumante;
“Reggiano” Lambrusco novello (anche frizzante);
“Reggiano” Rosso novello.
La zona di produzione comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Reggio Emilia. Nella denominazione del Reggiano Lambrusco DOP possano essere presenti più varietà di uva, appartenenti comunque alla grande famiglia dei Lambruschi tra i quali le varietà di Lambrusco Marani, Lambrusco salamino, Lambrusco Montericco, Lambrusco Maestri, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco grasparossa, Lambrusco Viadanese, Lambrusco oliva, Lambrusco Barghi.

La denominazione di origine controllata “Colli di Scandiano e di Canossa” è riservata ai vini e ai
mosti parzialmente fermentati che rispondono alle condizioni ed ai requisiti del disciplinare di produzione con le seguenti tipologie:
“Colli di Scandiano e Canossa” Sauvignon (anche nelle tipologie frizzante, passito e riserva);
“Colli di Scandiano e Canossa” Malvasia (anche nelle tipologie frizzante, spumante e passito);
“Colli di Scandiano e Canossa” Pinot (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Chardonnay (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Lambrusco Grasparossa (anche nella tipologia frizzante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Lambrusco Montericco rosso (anche nella tipologia frizzante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Lambrusco Montericco rosato (anche nella tipologia frizzante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Cabernet Sauvignon (anche nella tipologia riserva);
“Colli di Scandiano e Canossa” Marzemino (anche nelle tipologie frizzante, novello e passito);
“Colli di Scandiano e Canossa” Malbo Gentile (anche nelle tipologie frizzante, novello e passito);
“Colli di Scandiano e Canossa” Lambrusco (anche nelle tipologie frizzante);
“Colli di Scandiano e Canossa” Spergola (anche nelle tipologie frizzante, spumante e passito);
“Colli di Scandiano e Canossa” bianco (anche nelle tipologie frizzante e spumante);
“Colli di Scandiano e Canossa” bianco classico (anche nella tipologia frizzante);
“Colli di Scandiano e Canossa” rosso (anche nelle tipologie frizzante e novello).

VINI IGT

Tra i vini a Indicazione Geografica Tipica (IGT) il più esteso per area di produzione è sicuramente IGT Emilia che comprende il territorio di numerosi comuni nelle tre province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, oltre che Ferrara, Modena e parte della provincia di Bologna.
Nella provincia di Piacenza troviamo anche IGT Terre di Veleja e IGT Valtidone, mentre in provincia di Parma abbiamo la IGT Fortana del Taro.

Emilia Wine Experience
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